C. Canali, G. Dileo: I 100 MIGLIORI DISCHI AOR
Qui ad Hardsounds non apprezziamo molto i best of - di qualsiasi genere - ma quando un volume vuole dare spazio ad un genere come l'AOR non possiamo non apprezzare a priori la volontà di autori/editori nel diffondere le gesta e la musica di band considerate fino a tempo fa di nicchia - i più cinici ed integralisti ascoltatori di rock pesante l'hanno sempre definito come "musica di sottofondo dei supermercati". Ormai da anni di nicchia non si può più parlare, ma ben vengano iniziative editoriali come la pubblicazione di questo "I 100 migliori dischi di AOR". Entrando ora nello specifico dell'opera, essendo una sorta di top 100, faremmo molto presto a lamentarci del perchè sia stato elencato quel determinato disco, e non quell'altro; perchè non è stata citata quella band, piuttosto che l'altra ancora e via dicendo. E' il motivo per cui non ci piacciano le opere riassuntive come dicevamo all'inizio, perchè si rischia di essere fortemente dispersivi, nonchè poco incisivi nell'inquadrare quello che si ritiene "il meglio di". Canali e Dileo ce la mettono tutta per ovviare a questo comune difetto infarcendo le recensioni con moltissimi aneddoti e curiosità, frutto di una appassionata ricerca che rende il volume molto più di un contenitore di recensioni. Diverse volte, però, la situazione sfugge loro di mano quando per oltre metà recensione si parla della genesi del disco in esame, e delle note biografiche della band, con il risultato di trovarsi a parlare molto poco di musica e dei contenuti degli album. Altre volte ancora si perde di vista il genere in sè proponendo band ed album che c'entrano davvero poco con il contesto - ecco, questo invece è un gioco a cui ci piace giocare - ma nel complesso il risultato è positivo soprattutto grazie alle buone capacità d'analisi degli autori. Tradotto in poche parole, "I 100 migliori dischi di AOR" troverà molti detrattori tra chi il genere lo ama - di vecchi, integralsti AOR maniac incalliti ne è pieno il mondo - come troverà posto facilmente nelle librerie "musicali" di chi ha vedute più ampie, oppure sta scoprendo il mondo degli chic rocker da qualche mese a questa parte.
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