WITCHCRAFT: WITCHCRAFT
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21/11/2005I Witchcraft sono una band veramente atipica e degna di nota. Giovanissimi, esordiscono con questo disco omonimo sotto le ali protettrici dell’etichetta discografica di Mr. Lee Dorrian, proponendo un sound assolutamente contro corrente rispetto a ciò che siamo soliti ascoltare in questi tempi. Il gruppo svedese infatti sceglie di omaggiare la musica del passato in maniera tuttavia personalissima e piuttosto originale. Quello che abbiamo la fortuna di goderci inserendo nello stereo “Witchcraft” è un rock oscuro fortemente debitore degli anni ’70, indubbiamente: quello lo rende ancor di più speciale, è il fatto che, nonostante vi si possano riscontrare tracce di mostri sacri appartenenti a quella decade quali Blue Cheer, High Tide, Black Sabbath e Black Widow (senza poi dimenticare i Pentagram, citati dagli stessi membri del gruppo come una delle principali influenze), è praticamente impossibile tentare di accostarlo veramente (e soprattutto sarebbe riduttivo) a quanto già detto dai sopraccitati gruppi. La musica dei Witchcraft riesce ad essere incredibilmente coinvolgente e varia: atmosfere arcane, momenti quasi Doom, stacchi al limite del funky, chitarre dal sapore polveroso e blues, una produzione volutamente retrò, il tutto pregno di psichedelia. Interessante poi l’alone fiabesco, sognante e misterioso che riempie il platter, a cominciare dal booklet, contenente una sorta di racconto narrato pagina per pagina, accompagnato da suggestive raffigurazioni medievali. I Witchcraft riescono con il solo debutto a riportare in auge una musica quasi dimenticata e sicuramente racchiusa nella mente di chi ha nostalgia delle sonorità seventies di un certo tipo, con una personalità e un’originalità fuori dal comune.
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