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WINDS: THE REFLECTIONS OF THE I

data

05/03/2004
88


Genere: Avantgarde Progressive Metal
Etichetta: Avantgarde Music
Anno: 2002

Le "Riflessioni Dell'Io" rappresenta l'approdo sulla lunga distanza per i Winds dopo il mini cd "Of Entity And Mind"; accompagnato da un artwork stupefacente di Travis Smith questo cd affronta un tema impegnativo: dopo aver sondato ciò che sta tra l'essere materiale e la nostra mente, Andy Winter e soci si impegnano nel dare rappreentazione musicale e testuale alle mille questioni personali che affollano un' esistenza. Chi siamo? Perchè facciamo certe scelte? Qual'è il nostro destino? Il rimpianto per un passato perduto e il timore per un futuro ormai prossimo... Su questo incipit i Winds modellano un disco maestoso ed emozionante, dove ogni nota è suonata come se fosse l'ultima ed in cui ogni attimo sembra voler fermare il tempo. Lo stile è sempre quello del mini cd d'esordio: un metal progressive oscuro e riflessivo ma dall'impianto classicheggiante segnato dal pianoforte di Andy Winter. Ma quest'ultimo aspetto viene qui amplificato dalla presenza predominante di un vero quartetto d'archi formato da membri della Oslo Philarmonic Orchestra, che dona ad una musica già elegante ed aggraziata ulteriore classe ed emozionalità. Senza contare lo stupendo lavoro alle chitarre di Carl August Tidemann e un Hellhammer che qui si consacra come uno dei migliori drummer della scena heavy mondiale. A tutto questo va aggiunta la voce di Lars Eric Si, sempre misurata e mai invadente nelle sue performance e capace tra frangenti cantati e recitativi di rendere tangibili delle liriche profonde e ricercate. Difficile citare i singoli brani, questo è un cd che costituisce un blocco unico di emozioni, ogni brano si concatena all'altro in un continuum di metallo progressivo, gothic e classicismo tardo romantico (le influenze di autori come Debussy, Rachmaninov e Prokofiev sono evidenti). Tra l'iniziale "Clarity", passando per la commovente "Of Divine Nature" e momenti strumentali come "Transition" e "Premonition", fino all'epilogo di "Continuance, la musica vive di un dialogo continuo e sognante tra archi e gruppo, due mondi distanti che s'incontrano nelle "Riflessioni Dell'Io". Inutile aggiungere altro, questo è un'opera a cui le parole fanno male: indescrivibile, inafferabile, unica. Mai come in questo caso la forza della band sta nella sua musica, non a caso a fronte di una scarsa promozione i Winds si sono affermati, con questo disco, sulla base del semplice passaparola tra gli ascoltatori. La maggior parte della gente che l'ha ascoltato è rimasta stregata, rapita, colpita da una musica tanto elegante e complessa, quanto immediata e spontanea nel generare emozioni. Ora tocca a voi.

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