WAR FROM A HARLOTS MOUTH: TRANSMETROPOLITAN
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21/09/2007Ennesima uscita Lifeforce, ennesimo centro. Stento a crederci pure io (e posso garantirvi che non percepisco nessuna bustarella dalla label tedesca), ma l’etichetta underground teutonica sta attraversando un periodo che definire di grazia sarebbe poco. Raintime, Deadlock, Hell Within, Last Winter eccetera eccetera, e ora questi War From A Harlots Mouth. I cinque giovani ragazzi, tedeschi pure loro, ci propongono un grindcore dalle tinte math relativamente marcate, con degli stacchi jazz da urlo; una miscela che sa rileggere il capolavoro “Calculating Infinity” dei Dillinger Escape Plan alla luce del modernismo metalcore (non è solo dal punto di vista dell’immagine che i War From A Harlots Mouth pescano da gente come Bring Me The Horizon). Brani schizoidi dai titoli esilaranti, dietro i quali si nascondono certo una padronanza strumentale invidiabile, ma anche un songwriting di classe, al quale è praticamente impossibile resistere. “Transmetropolitan”, tra l’altro, ha un pregio da non sottovalutare: nel suo caos sonico e apocalittico riesce ad essere pure dannatamente catchy, e questa è una cosa che solo i grandi riescono a fare. Grandi come i War From A Harlots Mouth, o la Lifeforce che li ha pescati da chissà quale sala prove berlinese.
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