VOIVOD: The Wake
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22/09/2018Ho amato e amo tuttora profondamente i Voivod in quasi tutte le loro incarnazioni e trasformazioni dovute ai numerosi cambi di line-up. Sono una delle rarissime band ad aver creato un marchio di fabbrica unico ed inimitabile, il loro cosmic-metal è riconoscibile dopo pochi secondi di ascolto, così come le tematiche e gli artwork creati dal geniale batterista Michael “Away” Langevin. Ogni album dei Voivod ha la capacità di trasformare il divano di casa vostra in un'astronave su cui viaggiare liberi nello spazio. 'The Wake' non fa eccezione e rappresenta la versione più acida, sperimentale e prog della band canadese, quella di 'Angel Rat' per capirci. E’ un disco coraggioso che potrebbe inizialmente risultare ostico e quasi indigesto, quindi vi consiglio di ascoltarlo più volte prima di giudicarlo. Solo così si possono realmente apprezzare canzoni particolarmente articolate e lunghe come la bellissima “The End of Dormancy” (sette minuti, con continui cambi di atmosfera), come la stortissima “Event horizon”, o come il brano di chiusura “Sonic Mycelium” (che dura ben dodici minuti!). Pensai, a suo tempo, che la morte di Piggy avrebbe inesorabilmente sancito la fine della band. Ovviamente e fortunatamente sbagliavo. “The Wake” è un disco che riporta i Voivod ad altissimi standard compositivi, e con oltre 35 anni di carriera alle spalle, si tratta di un piccolo miracolo tra tanti lavori mediocri di band storiche usciti recentemente.
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