VOIVOD: DIMENSION HATRÖSS
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06/02/2007“Dimension Hatröss” è un disco senza ombra di dubbio più sperimentale del precedente “Killing Technology”, difficile da assimilare al primo ascolto, per via di brani dalle dinamiche complesse, con strutture mutevoli e lontane dalla comune forma canzone. E anche dal punto di vista delle tematiche affrontate, è la sperimentazione la base di tutto: secondo il concept sviluppato dal sempre più visionario Away, è infatti proprio a seguito di un esperimento scientifico che il Voivod si trova ad affrontare un viaggio andata e ritorno in una nuova dimensione inesplorata e ad incontrare le inconsuete presenze che la popolano. Il primo brano è proprio “Experiment” che ci spalanca le porte di una “Dimension Hatröss” magistralmente descritta dalle strutture ritmiche di Blacky e Away, ma anche e soprattutto dal cantato mai sopra le righe di Snake, perfetto nel rappresentare l’elemento più razionale (più umano) di questo contesto alieno e spiazzante. Impossibile poi non far accenno gli echi settantiani di “Chaosmöngers” il cui thrash si macchia indelebilmente di prog e psichedelia, così come va prestata la giusta attenzione ad un pezzo inverosimile della caratura di “Psychic Vacuum”, che tradisce un’anima rock difficile da nascondere. Più ancorata al classico thrash metal la carismatica “Technocratic Manipulators”, su cui resta comunque impresso in modo indissolubile il marchio dei Voivod. Non potete però dire di conoscere il quartetto canadese se non avete mai cantato il ritornello di “Macrosolutions To Megaproblems”, uno degli episodi di punta (e tra i più sconvolgenti) di “Dimension Hatröss”. Un disco dai molteplici risvolti (per l’epoca, un lavoro avanti di dieci anni), di cui è facile innamorarsi, sempre che si sopravviva al primo ascolto, ai Chaosmöngers e a... Batman!
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