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VOIVOD: Synchro Anarchy

data

18/02/2022
90


Genere: Avantgarde Metal
Etichetta: Century Media Records
Distro:
Anno: 2022

Già dall’iniziale “Paranormalium” si capisce che siamo di fronte all’ennesimo signor disco della colossale band canadese: un brano schizoide, caratterizzato da continui cambi di tempo, fino a esplodere in momenti di velocità folle, retaggio del passato thrash della band. Sembra un brano uscito da 'Nothingface' o dal quasi cacofonico “Dimension Hatröss”. E infatti questo nuovo ‘Synchro Anarchy’ è interamente un ingresso in una “dimensione sonora atroce”. Il che forse rappresenta pure un limite dopo trent’anni e più di carriera: loro sono sempre unici e riconoscibili tra migliaia, ma a differenza di altri l’architettura dei brani è sempre spaventosamente intricata e complessa. Il limite sta appunto in qualche momento di stanchezza e manierismo che nel 2022, dopo una discografia cospicua, ci può anche stare. Un ulteriore esempio della totale schizofrenia sonora dei quattro canadesi è la title-track: comincia con una ritmica tutto sommato regolare e improvvisamente cambia tempo con taglienti riff sincopati, e poi un nuovo cambio di tempo. A ulteriore titolo di  esempio mi risulta devastante “Mind Clock”: la canzone comincia con un arpeggio lento e poi sfocia in velocità folli, degne del loro passato. Con loro, insomma, non si sa mai dove le composizioni vogliano andare a parare. Il bello dei Voivod è che riescono a fare cose fuori dal comune che alternano a momenti di melodie oscure spiazzanti; lo fanno con una tecnica compositiva eccezionale e arrangiamenti raffinatissimi. Il chitarrista Daniel Mongrain ha degnamente raccolto la difficile eredità del povero Piggy, con la tipica caratteristica di accordi prevalentemente minori, diminuiti, che conferiscono sempre un senso di malinconia decadente, se non di imminente catastrofe. In buona sostanza i Voivod, pur attingendo anch’essi a diversi generi (psichedelia, progressive, dark, metal, industrial), da sempre non somigliano a nessuno e nessuno li ha mai imitati. Sarà un caso? Come tutti hanno avuto fonti di ispirazione, ma hanno buttato e rimescolato queste fonti in un nuovo e impetuoso fiume perennemente in piena.

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