VIRTUOCITY: NORTHERN TWILIGHT SYMPHONY
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17/04/2004Direttamente dalle folte schiere che popolano la scena metal del nord Europa ecco i Virtuocity: un quintetto di power metallers in pieno finnish stile già alle prese con il loro secondo album. Tra i cinque spunta una vecchia conoscenza, il chitarrista Raven: mente ispiratrice dei non troppo rivoluzionari Kenziner. E dopo molteplici ascolti, posso affermare che la vecchia abitudine presa dal precedente gruppo di sforgiare album completamente privi di mordente è nuovamente entrata in voga. Si perché il combo dimostra di avere buone qualità tecniche, partendo dal chitarrista in primis. Ma quando queste doti vengono abbandonate per realizzare un prodotto, sennon lo stesso uno di simile fattura, ripetuto per tutte le tredici tracce dell'album allora è evidente che qualcosa non va. A partire dal singer James Goodman, dotato di una voce calda ed espressiva, che risulta completamente incapace nel dare espressione e volume alle canzoni. Dal tastierista Thomas, che si strugge in continue inutili cavalcate per l'intero l'album e quando sfodera un assolo, e succede solo nella sesta traccia "Wings Of Dawn", riesce a dimostrare qualcosa. Il chitarrista Raven, praticamente mai decisivo. Capace di creare sempre le stesse atmosfere, senza un riff convincente o un assolo originale, limitandosi a fare il suo lavoro e nulla più. Per concludere con una sezione ritmica praticamente nulla, che non combina nulla di innovativo o particolare. I Virtuocity sembra si siano limitati a svolgere il solito "compitino", scrivendo canzoni piacevoli come "Spell Of Seduction" o "Forever Young" ma senza mai azzardare troppo. Senza mai varcare la soglia del "passabile" e condannando gli ascoltatori di Northern Twilight Symphony ad una noia incomparabile.
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