VINCENT, PHIL: CONTROLLED INSANITY
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13/04/2010Non posso che denotare una certa amarezza nel leggere, all'interno della bio di presentazine di 'Controlled Insanity', che il cd in questione potrebbe rappresentare l'ultima fatica solista del bravo Phil Vincent, una scelta maturata tra l'insostenibilità dei costi relativi alla strada dell'autoproduzione che Vincent stesso ha deciso di adottare da qualche tempo a questa parte e il sempre più difficile rapporto economico tra etichette ed artisti. Dispiace soprattutto perché l'appuntamento annuale con le uscite firmate dal polistrumentista americano era ormani divenuta una posiitva parentesi rinnovatasi stagione dopo stagione, in grado di offrire lavori dal valido spessore qualitativo in grado di esplorare diversi lati del classico hard melodico a stelle e strisce, capaci di muoversi con risultati positivi sia nel lato più datato che in quello più contemporaneo della musica in questione. E proprio in questo contesto si inseriscono le undici tracce del nuovo album in questione, in grado di affiancare con buona vena composizioni dall'approccio più marcatamente moderno ad altre dall'incedere maggiormente retrò, forse il lato distintivo che più di altri ha sempre caratterizzato il personale approccio musicale di Vincent stesso. Nell'ascoltare questo 'Controlled Insanity' la speranza è quindi quella di non trovarsi di fronte al possibile capitolo finale dell'era Vincent, una eventualità che vorrei francamente non vedere realizzata per avere, anche nel 2011, un nuovo dischetto con impresso il marchio del songwriter d'oltreoceano. Solo il futuro svelerà l'arcano, nel frattempo godiamoci ancora una volta quanto di buono sviscerato dall'ispirazione compositiva di un arstista troppo spesso ingiustamente snobbato.
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