TRILLIUM: Alloy
data
06/11/2011Non ci siamo. Questo disco sa per l'ennesima volta di minestra riscaldata dove gli attori sono quasi sempre gli stessi e dove viene propinato un polpettone metal con richiami symphonic e gothic senza però mai incidere più di tanto. A tratti sembra un disco degli After Foverer con relativa pochezza di idee (uno degli autori, nonchè chitarrista difatti è Sander Gommans). La voce di Amanda non si discute, anche se sovente assomiglia eccessivamente a Floor Jansen, sarebbe interessante ascoltarla su qualcosa di più mainstream oriented perché oramai ha lo stampino di backing vocalist, o di frontwoman incementata in questo genere. Anche il duetto con Jorn Lande è imbarazzante perché sembra uscito dal disco fatto con Kiske l'anno scorso. Insomma, si fa fatica ad arrivare alla fine, una sorta di noia mortale ricopre i minuti trascorsi nell'ascoltare questo disco, a tratti eccessivamente cupo e mesto. Certo è che la produzione è pazzesca, perfetta e cristallina, su almeno questo è necessario darne atto a Sascha Paeth. Un disco che passerà tremendamente inosservato che dovrà portare ad una riflessione la label, ovverosia se seguitare a pubblicare prodotti che sulla carta sono mostruosi, ma che alla fine risultano tutti uguali e piatti (temo che il nuovo Primal Fear sarà sulla stessa lunghezza d'onda). Cambiano gli attori, ma la trama è sempre la stessa.
Commenti