TRICK OR TREAT: TIN SOLDIERS
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05/07/2009"Deep in our room we haven't only skeletons…" Li avevamo lasciati così, con i loro feroci mostri appassionati di dolcetti e li ritroviamo oggi, a tre anni di distanza, vestiti dei loro costumi di latta pronti a fare "alla guerra" contro le bambole del negozio di giocattoli. Ma dietro questa apparenza da giocherelloni i Trick Or Treat sono cresciuti e maturati, proponendosi grazie a questo 'Tin Soldiers' con maggiore personalità e non "semplicemente" come i nuovi alfieri del Power Metal Made In Italy. Dietro all'inevitabile facciata costruita dopo anni di lavoro come cover band degli Helloween adesso emerge l'estro musicale di questi ragazzi che si manifesta in classe, tecnica e melodia attraverso i dieci brani di questo nuovo platter. E come se non bastasse ecco la presenza di due guest "mica da poco" a fare da classica ciliegina sulla torta. Il primo a duettare con il nostro gioiellino Alessandro Conti nella splendida ballad "Tears Against Your Smile", roba da tre o quattro centimetri di pelle d'oca, è un certo Micheal Kiske (ex-Helloween, Place Vendome, ecc.), al quale inoltre viene affidato in toto, come un doveroso tributo agli dei, il sognante mid-tempo di "Hello Moon". Il secondo è un altro prodotto del vivaio nazionale, il buon Michele Luppi (Killing Touch, Los Angels, Mr. Big, ex-Vision Divine, ecc.) che nella positiva "Take Your Change" dà vita insieme ad "Alle" a linee vocali assai graziose per un brano dal sorprendente flavour Hard Rock. Difficile scegliere un vincitore tra i brani dove si spinge il piede sull'acceleratore, anche se personalmente spezzerei una lancia in favore di "Elevator To The Sky", dove tra velocità e tecnica non si scherza per niente, e "Freedom", che nonostante spruzzi banalità da tutti i pori ti si ficca lì in testa e non esce più. Diverso il discorso per i brani di Luca Cabri, main composer ai tempi del disco d'esordio, nei quali si percepiscono i maggiori sviluppi a livello di songwriting che danno vita all'ottima titletrack e a "Paper Dragon", per la cui assimilazione mi sono dovuto riservare qualche ascolto in più. Questi ragazzi hanno veramente dimostrato di poter fare il passo che conta e non esiterei un'istante ad investire qualche "penny fortunato" sul loro prossimo lavoro. 'Tin Soldiers' è un signor lavoro, che mi permetto di consigliare a tutti gli amanti della buona musica in generale, metallari e non.
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