TRICK OR TREAT: Rabbit's Hill Part 2
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22/07/2016Nati come semplice cover-band degli Helloween, nel corso della loro carriera i modenesi Trick Or Treat, dopo un paio di lavori all'insegna di un power metal pregno di quel carattere spensierato tipico del combo amburghese (quello della prima fase della loro carriera), già in 'Rabbit's Hill 1' cominciano a dare una svolta personale al sound, cercando di affrancarsi piano piano dalle primarie influenze senza comunque del tutto accantonarle. Un ulteriore deciso passo avanti in questa direzione lo possiamo riscontrare oggi con la messa sul mercato del secondo atto del concept che a livello lirico, lo ricordiamo, prende spunto dal romanzo 'La Collina Dei Conigli'; la band ha raggiunto un livello di maturazione tale da indurre la Frontiers a scritturarli per la pubblicazione di questo lavoro, e che garantirà ai ragazzi una maggiore visibilità a livello internzionale. La base di partenza è sempre la solita sulla quale vengono collocati elementi orchestrali dando un'impronta symphonic (parzialmente riconducibile ad act come Sonata Arctica o Avanasia), a brani dal ritmo sempre medio-alto dove spesso la doppia cassa furoreggia, fatta eccezione per la ballatona “Never Say Goodbye” in cui partecipa Sara Squadrani degli Ancient Bards, e per la conclusiva "Last Breath" che lascia davvero senza fiato per la squisitezza degli arrangiamenti. Davvero esaltante la performance di tutti i componenti con il vocalist Alessandro Conti a livelli prossimi all'eccellenza sia sulle tonalità alte, sia nell'interpretazione delle liriche in cui aggiunge un pizzico di sana follia, ed anche nei duetti con i tre ospiti (oltre alla citata Sara abbiamo Tim Owens che infonde tanta grinta nella maestosa "They Must Die" e Tony Kakko in "United"). La lunga traccia dall'ampia porzione strumentale “The Showdown” è forse l'emblema dei Trick Or Treat di oggi, in cui la creatività di ogni membro si esprime al massimo del potenziale ciascuno dei quali offre il proprio contributo nel songwriting. Un trionfo del lavoro di squadra dove la splendida produzione da parte di Simone Mularoni completa il quadro finale in un perfetto equilibrio tra forza, melodia e cura del dettaglio non comune. Un quadro che metterà in luce tutti i suoi colori anche dal vivo.
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