TIMO TOLKKI’S AVALON: The Enigma Birth
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21/06/2021Chi come il sottoscritto ha vissuto in prima persona la rinascita dell'heavy metal tradizionale esplosa a metà anni '90 non può non nutrire un nostalgico affetto per Timo, autentico alfiere di quel movimento power metal che guidò tale resurrezione. Quei tempi sono nondimeno lontani, al pari della notorietà e fama artistica del buon Tolkki il quale, dopo la dipartita dagli Stratovarius, ha vissuto fortune alterne, diviso fra momenti di ottima ispirazione (a titolo di esempio 'The Great Divide' di Allen/Lande) e periodi in cui il buio più profondo pareva aver preso il sopravvento. Malgrado ogni avversità il chitarrista finlandese è riuscito a rimanere sempre attivo musicalmente attraverso frequenti colaborazioni o molteplici progetti; fra tutti questi impegni gli Avalon sembrano essere uno dei più credibili giungendo con questo 'The Enigma Bith' alla quarta release. Anche stavolta si è optato per schierare una miriade di voci ospiti che si avvicendano sulle varie canzoni dell'album (esibendosi anche in sporadici duetti), alternando nomi estremamente noti quali James LaBrie, Brittney Slayes ed il nostrano Fabio Lione ad altri più di nicchia fino ad arrivare a Pellek, nuova star vocale di Youtube. Il risultato è una sorta di summa di quanto partorito da Tolkki in quasi trent'anni di carriera, pertanto il disco si snoda fra brani veloci ultra catchy in pieno stile Stratovarius, si vedano l'iniziale title track, il primo singolo "Master Of Hell", cantato dal novello Dickinson Raphael Mendes e la finale "Without Fear", notevoli up-tempo quali la ruffiana "I Just Collapse", la gagliarda "Beautiful Lie" e l'esuberante "Truth" con l'aggiunta di un paio di belle ballate a titolo "Another Day" e "The Fire And The Sinner". Il suono, sotto la supervisione di Aldo Lonobile, risulta estremamente pulito e solido al servizio della penna di un ispirato Timo che sembra aver recuperato gran parte dell'originario smalto. Lavoro in buona sostanza compatto, ben bilanciato fra parti veloci ed altre più atmosferiche, tanto vario e amabile da far ben sperare per il futuro del funambolo delle sei corde finnico, fiduciosi che questa possa essere la svolta definitiva per tornare agli antichi fasti.
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