THRESHOLD: SUBSURFACE
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25/08/2004Settimo studio album per gli inglesi Threshold, autentica forza nel campo del prog-metal mondiale. Questo nuovissimo "Subsurface" segue a breve distanza il live "Critical Energy" e ci mostra all'opera una band veramente al top della forma, capace di fuggire dai classici stereotipi del genere per creare delle atmosfere veramente interessanti. Ma andiamo con ordine: le nove tracce che compongono questo cd risultano tutte di ottima fattura, non si avvertono spiacevoli cali di songwriting durante l'ascolto; il lavoro svolto dalla band è veramente maniacale. Tutti gli arrangiamenti, gli assoli, le linee vocali ed i testi sono veramente curati nei minimi particolari; questo rende l'ascolto del cd veramente una gioia per le orecchie dei prog fan più esigenti. Questo "Subsurface" non risulta comunque un prodotto destinato solo ai patiti di certe sonorità, anzi io ritengo che questo disco sia distante anni luce dalla classica idea di prog metal che molti hanno: qui non abbiamo canzoni create apposta per dimostrare la tecnica dei singoli componenti della band, anzi l'obbiettivo principale dei Threshold è quello di coinvolgere l'ascoltatore senza perdersi troppo in tecnicismi esasperati e fuori luogo. L'approccio delle songs risulta infatti molto metal oriented, con sezione ritmica molto potente e chitarre distorte e graffianti: canzoni come "Mission Profile" e "Ground Control" sono la dimostrazione delle mie affermazioni, tracce melodiche, con ritornelli semplici che vi entreranno rapidamente in testa, ma comunque dotate di una ritmica potente ed incalzante. Da rimarcare l'ottimo uso delle tastiere, che danno un tocco futuristico, ma senza mai essere troppo invasive: come detto sono le chitarre e la sezione ritmica che trascinano l'ascoltatore di canzone in canzone senza mai abbandonarlo. La cover dell'album è ben fatta e con un significato nascosto molto interessante, che fa capire parte del Threshold pensiero. La produzione è di altissimo livello e conferisce al disco quella marcia in più che porta questo "Subsurface" ad essere un' acquisto obbligato per i prog-fan e anche per chi vuole esplorare nuovi sentieri musicali senza rischiare di trovarsi nello stereo un prodotto di difficile assimilazione.
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