THE SEA WITHIN: The Sea Within
data
27/09/2018Nasce un progetto (l'ennesimo), guidato da Roine Stolt, e con il contributo sostanzioso di gente come Daniel Gildenlow dei Pain Of Salvation, Marco Minneman e Jonas Reingold. Il risultato? Un gran disco. Un'opera divisa in due CD (il secondo è un bonus) in cui, oltre a manifestarsi l'essenza del concetto di rock progressivo, convivono diverse anime: composizioni moderne, ma come se scritte negli anni '70, mentre attraversano in velocità gli '80. Un insieme di emozioni e riferimenti stilistici che non lascia niente al caso, e per giunta mai algido, mai fine a sè stesso. E da questo punto di vista gioca un ruolo fondamentale il leader dei POS, perchè è soprattutto grazie alla sua espressività, alla sua "solita" intensa interpretazione dietro al microfono che 'The Sea Within' risulta essere un lavoro altamente riuscito. Si, perchè le strutture dei brani reggono, gli arrangiamenti anche, e si avverte un incedere deciso nell'esecuzione del disco come se la band suonasse insieme da tempo, ma è con la prestazione dello svedese che la creatura prende forma pienamente. Ma non è tutto se consideriamo una carrellata di ospiti che per fortuna non si limita al compitino, alla presenza, ma quando chiamata in causa lascia davvero il segno: cone nel caso di Casey McPherson (Flying Colours) in "Goodbye"; Jon Anderson in "Broken Chord"; Jordan Rudess in "The Hiding Of Truth", tutti co-protagonisti che contribuiscono a rendere l'atmosfera di fondo del disco ancora più potente dal punto di vista interpretativo. A conti fatti The Sea Within è un progetto più che riuscito, mostra una precisa identità (la sublime cupezza, l'oscurità rotonda, morbida, la smisurata profondità degli abissi marini è tangibile lungo tutto l'arco del lavoro), nonchè un'espressività vigorosa ed eloquente che ti entra nelle vene.
Commenti