PAPA ROACH: THE CONNECTION
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18/10/2012I Papa Roach non ci sono molto simpatici, ma dobbiamo ammettere che quando ci danno dentro riescono a convincere sul piano artistico, soprattutto in merito ai primi lavori del quartetto. Questo 'The Connection' mostra una band maturata sotto l'aspetto del songwriting in quanto i brani rappresentano l'essenza dell'ispirazione del gruppo, passata e più recente, riletta in chiave sempre più moderna. Ne consegue un album coriaceo e ben strutturato sul piano dinamico, piacevole lì dove i Papa Roach si riversano anima e corpo nelle melodie care all'alternative d'estrazione ventunesimo secolo, ed audace quando la chitarra il più delle volte sforna riff articolati e ferrosi. Un'oleata connessione tra i diversi momenti della carriera del gruppo che, concedendo qualcosa sul piano della personalità, riesce anche a proiettare il gruppo oltre il proprio stile grazie ad uno sporadico quanto incisivo utilizzo di pragramming e tasti d'avorio. Quello che ancora non continua a piacerci è la voce di Shaddix, squillante e monocorde, incapace di districarsi tra la natura ruvida e di pari passo catchy del disco. Ma questo è un fatto per noi assodato e rappresenta una fisima tutta nostra. Nel complesso 'The Connection' ci piace perchè più che un legame sembra volere essere un ponte lanciato verso una non meglio precisata sponda. Sta alla band ora decidere dove andare, se continuare a rimescolare le proprie carte e stagnare in eterno, oppure sorprendere milionate di fan con materiale più coraggioso.
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