THE OLD DEAD TREE: THE WATER FIELDS
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21/09/2007Attivi dal 1997, i The Old Dead Tree si sono ritagliati in questi anni il loro spazio nella scena metal europea, grazie al loro stile musicale che unisce la vena più dark con quella più tipicamente estrema. I cambi di line-up e il tragico suicidio del batterista Frédéric Guillemot – fatto che ha ispirato il cd 'The Nameless Disease' – non hanno ostacolato il loro cammino, che li ha visti raggiungere dei traguardi importanti, in particolare in sede live dividere il palco con artisti del calibro di Megadeth, Epica e Slayer. La loro nuova creatura 'The Water Fields', composta da 11 canzoni che nulla rinnegano del loro stile, è un concept-album che parla dell’annullamento e del bisogno di rifuggiarsi dalla realtà e di rimanere passivi quando si è sulle spine. Punto forte di questo cd sono sicuramente le melodie dal sapore cupo miste a parti heavy e potenti, così come ottima è l’alternanza tra voce e growl, che mette ancora più in risalto la fusione tra due generi che caratterizza la loro musica. Ma ciò che manca è una buona dose di incisività, aspetto fondamentale per la buona riuscita di un disco. Non fraintendetemi, i brani non sono male e nel complesso ascoltabili però non hanno avuto la capacità di entusiasmare, di far nascere in me quella vocina interiore che dice : “ Questo è un gran lavoro!”. Non mancano comunque pezzi ben composti come “What’s Done Is Done”, la titletrack “The Water Fields” e “A Distant Light Was Shinig”, tra i migliori di questo album. Tuttavia, si meritano la sufficienza ma, con l’esperienza che hanno alle spalle, la prossima volta ci aspettiamo una prova migliore.
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