ABRAMELIN: ABRAMELIN
data
27/12/2009Non ci stancheremo mai di dirlo, è nella miniera dell'underground che si trova l'oro. Appena il canarino ha ceduto siamo scappati via e tutto ciò che siamo riusciti a prendere nella foga è il disco d'esordio dei deathster australiani Abramelin, uno di quei lavori death metal così ben realizzati e passionali da far commuovere. I nostri, al momento sciolti e dispersi tra vari act più o meno importanti (Berzeker, Akerkocke, Disembowlement), hanno registrato un discone frutto degli insegnamenti di tutte le marcissime band floridiane e svedesi che hanno portato alla ribalta il Death metal. Impossibile non sentire i primi Dismember che piano piano lasciano il posto a mood più marci e cupi (Morbid Angel?) sottolineati dal buon riffing di chitarra e basso. L'opener "Misfortune" non convince moltissimo, soprattutto perchè con essa la non eccelsa produzione mostra il fianco come non mai, ma basta andare un poco più avanti, diciamo fino alla seconda traccia ma soprattutto verso le due perle "Stargazer (The Summoning)" e Stargazing (Stargazer II), che tra riff marcissimi e complessi chiama in causa la scena americana, in particolare Monstrosity e Immolation. Breakdown spettacolari, riff intricati, arpeggi stupendi: il sogno di ogni deathster. Perla finale: una bella versione di Cantara dei grandissimi Dead Can Dance, eseguita senza togliere nulla al fascino della band britannica. Un disco davvero potente, aggressivo, duro e lento al punto giusto, come si confà al Death metal serio. P.S. A causa delle leggi australiane l'album fu inizialmente bloccato dalla censura per poi essere più volte ristampato in seguito.
Commenti