MONSTROSITY: IN DARK PURITY
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26/12/2009Nonostante notevoli scossoni d'assestamento nella line up, i Monstrosity ce l'hanno fatta di nuovo, nel vergognoso disinteresse generale. C'è un nuovo chitarrista che non fa per nulla rimpiangere il collega e soprattutto alla voce troviamo l'ottimo Jason Avery al posto di George Fisher, ormai in pianta stabile nei più blasonati Cannibal Corpse. Fin dalle prime battute i floridiani perquotono l'ascoltatore a suon di riffoni complessi e intricati, ma senza perdere la dura corteccia old school. Poi tirano fuori pezzoni come "The Angel's Venom", nei quali mostrano tutte le notevoli capacità strumentali di cui sono dotati, in particolare il nuovo axe-man, che tira giù una caterva di assoli cromatici davvero niente male. Odorano di Morbid Angel le diaboliche melodie della claustrofobica title track, mentre parliamo di una vera e propria perla quando ci riferiamo alla cover degli Slayer che chiude il disco, di sicuro una delle migliori versioni di "Angel Of Death" mai sentite. Insomma un lavoro che riesce a restare ancorato alla tradizione floridiana con i catacombali mid tempos alla Malevolent Creation, ma allo stesso tempo rivolto a un futuro tecnicamente intricato e imprevedibile. Nonostante questo album sia molto meno conosciuto di lavori assai più vergognosi e commerciali, possiamo dire con cognizione di causa che si tratta di uno dei dishci death più significativi negli anni Novanta. Da avere, senza riserve.
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