THE NATIONAL ORCHESTRA OF THE UNITED KINGDOM OF GOATS: Huntress
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28/10/2018The National Orchestra of the United Kingdom of Goats è un progetto italiano, nello specifico di Bolzano, il cui moniker ci ha incuriosito, tanto da voler recensire la loro terza fatica discografica. Ironia o semplicemente la voglia di chiamarsi così per gli artisti, questo non ci è dato saperlo, ciò che è invece certo è che sound proposto è un rock dalle tinte progressive metal. Parliamo di Muse, Porcupine Tree e vaghe citazioni a Pink Floyd e Oceanize, per un full-length raffinato, di ampio raggio, il cui limite pensiamo sia solo la breve durata, poiché non ci permette di assaporare a pieno le doti e la personalità dei ragazzi. I musicisti non disdegnano passaggi di nu metal e lapilli di pop, il tutto in un contesto di gusto per le armonie e di grande varietà delle voci. L’impasto vocale è vicino ai livelli più alti del filone, preso per mano da una competenza tecnica di primordine. A latitare forse è quella spinta propulsiva e freschezza data da un ingrediente e personalità che riscaldi anche i più esigenti, restando un album che non riesce a pieno a far vibrare l’anima. Niente di irreparabile, sia chiaro, però ci saremmo aspettati qualcosa di più folle e meno ordinato. Forse la bizzarria del nome aveva alzato l’aspettativa, rimanendo però il fatto che ciò che resta e conta è la musica. In questo contesto c’è qualcosa da dire e da apprezzare certamente, spronando i ragazzi a lasciar le briglie più sciolte in futuro e auspicando una più sostanziosa uscita, in termini di minutaggio, per la prossima volta. Avanti così.
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