Syrens Call: Raging Waters
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16/02/2011Il canto delle sirene nella mitologia greca veniva considerato dolce ed ammaliante al punto tale che i marinai che lo ascoltavano durante le loro lunghe navigazioni non sarebbero più tornati a casa subendo un atroce destino. I francesi Syrens Call dovrebbero ammaliare con la loro musica, creare qualcosa che sia all'altezza di cotanto nome, e nonostante siano al loro terzo album tutto ciò si avvera soltanto in parte. Il genere proposto è un power/prog sinfonico con influenze progressive: la cosa che più colpisce è l'abbondante utilizzo delle tastiere che in alcuni punti risultano talmente alte da coprire le ritmiche di chitarra, rendendo il tutto poco definito. Alcuni pezzi, come ad esempio "Hang On To Life", hanno una breve intro elettronica che stona completamente con l'armonia del brano. L'intento era quello di creare qualcosa di originale, ma il risultato non è gradevole. Le melodie e le linee vocali sono molto orecchiabili e di facile memorizzazione: a qualcuno potranno sembrare scontate, ma sono sicuramente adatte al genere proposto. Il vertice della qualità compositiva è sicuramente rappresentato da due brani presenti al centro della tracklist: "Perfidious" e "Never Come Back Home" dove sono realizzati due ottimi arrangiamenti e delle buone linee vocali. Stesso ragionamento vale per la bella "Cruel Love", perfettamente riuscita con un arrangiamento molto familiare al power scandinavo. Non riesco ad esprimere un giudizio completamente positivo perché alcuni brani mancano di incisività; la voce rimane sempre nei registri dell'intonazione, il timbro risulta piacevole, ma svanisce nella sufficienza stentata delle linee vocali a volte troppo deboli e poco personali ("Hang On To Life"). La conclusiva "The Dance Of light" abbassa terribilmente la qualità del cd con un arrangiamento in continua evoluzione e poco lineare, fino a sfociare in una citazione del canone in Re di Pachelbel che in questo caso riesce a dare una maggiore linearità alla composizione. Le premesse erano buone, ed il risultato finale, dato le buone qualità del sestetto francese, poteva essere validissimo, ma alcuni errori hanno fatto si che quest'album non sarà ricordato come un capolavoro.
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