SYMPHONY X: THE ODYSSEY
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03/04/2003Anno 1997...ci siamo! E' l'anno fatidico della famosa 'fuga da New York'. Non è, però, il contenuto sibillino di quel film che sconquassa la vita degli umani in quell'anno, bensì le note di un disco stratosferico quale "The Divine Wings OF Tragedy" dei Symphony X. Non starò quì a lodare quel capolavoro (leggetevi la recensione a cura di Eric Stayn su questo stesso sito), ma vorrei solo dire che da allora sono passati ben 6 anni ed i Symphony X non sono ancora arrivati ai vertici dell'Olimpo delle metal bands, benchè ne abbiano da tempo le carte in regola. Quindi dopo il non brillantissimo (ma pur sempre ad altissimi livelli) "Twilight In Olympus", la band americana ci ha riprovato nel 2000 con il fenomenale "V - The New Mythology Suite", che pur non arrivando alla bellezza di "T.D.W.O.T.", proponeva un power sinfonico da brividi. Ma evidentemente non bastava ancora! Dopo il live distruttivo e gelidamente impeccabile (ma che ve lo dico a fare!!!) del 2001, ecco a noi poveri mortali il nuovissimo e fenomenale "The Odyssey". Potrei concludere la mia recensione esclamando semplicemente "WOW!", ma voglio spendere solo alcune parole per introdurvi in questa OPERA sublime che è il nuovo album dei prog-gods Symphony X. Si tratta di un lungo viaggio attraverso l'anima dell'ascoltatore, come se lo stesso ascoltatore fosse l'Ulisse della situazione, impegnato in mille avversità legate alla propria mente, alla propria rabbia, ai propri desideri di luce e serenità...l'Itaca è il suo cuore. Queste emozioni sono ciò che si prova ascoltando la musica che i 5 americani ci propongono in questo 2002/2003. L'album si apre con un trittico da paura! Grinta, potenza e sonorità vicinissime al thrash sono il marchio di fabbrica dei nuovi Symphony X. Il disco è molto vario, ma quanto si sente nei suddetti brani è ciò che si troverà in tutte le lunghe canzoni di questo "The Odyssey". Peculiarità importante di questo disco è il lieve allontanamento da certe leziosità che caratterizzavano la produzione precedente del combo statunitense. La voce è più cattiva e disegna melodie diversissime a seconda dei momenti musicali; la chitarra è meno neoclassica e più potente e corposa; le tastiere sono poste in secondo piano rispetto ai precedenti lavori, assolvendo benissimo al compito di accompagnare la storia tratteggiando le atmosfere giuste nei vari momenti. Ci sono meno ricorse e sfide tra chitarra e tastiera, anche se tale caratteristica non poteva del tutto essere abbandonata. Il disco presenta meno sinfonie finalizzate a mostrare la perizia tecnica (che trasuda comunque da ogni singola nota generata da tutti gli strumenti), ma più coralità e rabbia. Come preannunciato, prima, il disco è molto vario, perchè alla costante grinta si affiancano i tipici momenti ariosi ed imponenti dei Symphony X. Il reprise della bellissima "The Accolade" (guarda caso presente su "The Divine...") è un esempio da brividi di quanto appena detto, con la sua dinamicità e le sue melodie da sogno. Ma c'è anche (e sempre) lo spazio per ammirare nel dettaglio la grandezza strumentistica dei 5 musicisti: provate ad ascoltare la fantasmagorica "Awakening"...si tratta di un Prog Metal marziano con parti acustiche atmosferiche, stacchi e cambi di tempo repentini, tempi dispari a "palla", la "solita" grinta e melodia, per finire con dei soli e dei break di piano/tastiera/chitarra da pazzia. Io mi fermo qui, perchè la suite di 24 minuti che dà il titolo all'album non la voglio commentare...sarebbe un sacrilegio proferire una sola parola a riguardo: l'album non è un concept, ma la title track ne occupa più di un terzo della durata e riprende in musica e parole tutti gli eventi della famosa opera omerica...è tutto lì, in un gioiello che si dissolve scintillante in 24 preziosissimi minuti, donando emozioni, palpiti, sussulti: un viaggio musicale in cui vivere realmente l'incontro con la Circe, udire i richiami soavi delle sirene, affrontare le insidie di Scilla e Cariddi, giungere ad assaporare la propria terra. Per coloro che entreranno in possesso dell'edizione limitata, c'è una bonustrack aggiuntiva. Si tratta della versione cantata da Russell Allen (e risuonata dall'attuale line up) di "Masquerade", un brano presente nel primo lavoro dei Symphony X. Tale brano è da considerarsi una gustosa anteprima di ciò che presto troveremo nei negozi, dato che l'omonimo debutto del 1994 dei Symphony X (immaturo e con una produzione non all'altezza) verrà ri-registrato con i mezzi e gli uomini del 2003. Aspetteremo con ansia. NOTA: non assegno il massimo dei voti perchè mi sarebbe, comunque, piaciuto ascoltare qualche virtuosismo in più di tastiere ed in ogni caso, sentirle un tantino più protagoniste...ma è solo pignoleria: il disco è perfetto.
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