SOLSTAFIR: Svartir Sandar
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20/10/2011L'evoluzione stilistica dei Solstafir ha rimodellato significativamente la loro proposta nel corso del tempo. Con 'Svartir Sandar' osano ancora di più rispetto ai precedenti lavori, un lunghissimo doppio disco di rock/metal psichedelico dai contorni stoner che si manifesta tramite stati d'animo di una disperazione magnificamente crepuscolare. Suoni liquidi ora caldi, ora spettrali si alternano di brano in brano a sostegno di progressioni angoscianti e momenti d'inerzia, di plettrate che scorticano le corde della chitarra rilasciando nell'aria particelle di ruggine; al servizio di immagini sfuocate della propria esistenza riprese con una telecamere Super 8, di dilatazioni, sperimentazioni ed inaspettate intrusioni melodiche che danno profondità ed intensità alle composizioni. Una mistura di suoni e sensazioni che se nel primo CD trovano campo fertile in una dimensione più autunnale e sofferente, nel secondo provano ad uscire allo scoperto attraverso momenti più energici e diretti, pur senza mai accusare cali sul piano emozionale. Caratteristiche che fanno di 'Svartir Sandar' un album si immediato, ma che va assolutamente ascoltato più volte per entrarvici mentalmente e fisicamente dentro, per capirlo e viverlo fino in fondo, così stracarico di impressioni, sensualità, perspicacia, intuizioni. Un'esperienza a dir poco totale che va oltre la musica, che sfiora la pittura grazie ai suoi acquarelli stralunati che prendono forma tra un arpeggio e l'altro, la poesia per la sua capacità espressiva, il cinema per la dinamicità filmica nel proiettare la propria interiorità. Album stellare a tutto tondo, affascinante, lussureggiante, tormentato, che necessita alla fine di un preciso sostantivo per essere descritto: capolavoro.
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