WEB: WORLD WILD WEB

“World Wild Web”, prima produzione dei portoghesi Web, è il lavoro di una band che cerca di farsi notare nel resto dell'europa, ancorando il proprio sound ad un heavy metal sì roccioso, ma a volte ancora troppo acerbo per piacere fino in fondo. L’opener “Planet Of Confusion” mostra una certa affinità con le tipiche cavalcate thrash tanto care ai Death Angel, ma è altresì vero che i paragoni tra le due band si fermano qui, dato che il quartetto lusitano non può certo definirsi come un vero e proprio gruppo thrash, visto che all’interno di questo “World Wild Web” compaiono molte più influenze. Ho l’impressione infatti che i Web siano ancora alla ricerca della loro dimensione ideale e che il presente lavoro sia ancora troppo poco maturo per tracciare un giudizio definitivo su questa band. Con “The Valley Of The Sacred Souls” passiamo ad un heavy metal meno impetuoso, dove le ritmiche sono più marcate e il cantato di Fernando Martins riesce ad essere più espressivo. In realtà infatti, l’anello debole dei Web sembrerebbe proprio essere la voce, visto che quando i tempi sono più veloci, sono gli screams dello stesso Martins a non essere all’altezza della situazione. Interessanti “Hermit” e “Reflections” due brani dall’incedere epico e sofferto che mettono in luce quello che probabilmente potrebbe essere l’aspetto della band su cui lavorare di più in futuro. Volgendo uno sguardo alle tematiche affrontate nel disco, sebbene non sia corretto secondo me parlare di concept album, non si può negare che molte delle lyrics concorrano a dipingere l’affresco di un mondo in cui non tutto va per il verso giusto (ma di questo ce ne accorgiamo anche leggendo i giornali). Non ci troviamo certo di fronte al top album del 2005, ma direi che ci possiamo accontentare così… e non fa nulla se nei quarantacinque minuti di ascolto ci scappa qualche sbadiglio (“Invocation”), i Web sono in fase di crescita e qualche passaggio a vuoto va messo obbligatoriamente in preventivo.