SÓLSTAFIR: Endless Twilight of Codependent Love
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19/12/2020Il settimo album della band islandese è un piccolo gioiello. Non tragga in inganno il titolo in inglese, perchè la maggior parte delle canzoni sono cantate in lingua madre, elemento che aggiunge fascino alle composizioni e alla voce sgraziata di "Addi" Tryggvason. A rafforzare il concetto del legame con la propria terra, in copertina c'è la rappresentazione della Signora della Montagna, ovvero la personificazione femminile dell'Islanda, opera di Johann Baptist Zwecker del 1864. Questo 'Endless Twilight of Codependent Love' si snoda tra atmosfere diverse tra esse, e in cui sono evidenti la libertà e la maturità compositiva raggiunta dal quartetto di Reykjavík. Ci si può ritrovare ogni sorta di influenza e passare in maniera naturale da melodie quasi beatlesiane all'aggressività degli esordi black metal (come nel caso di "Dionysus"), passando per atmosfere cupe e rarefatte, quasi pinkfloydiane. Questa varietà può spiazzare, ma anche affascinare e conquistare. Gli episodi più riusciti sono quelli più quieti, atmosferici e decadenti come "Til Moldar", o come la toccante "Her Fall From Grace", unica canzone in inglese dedicata ad una dolorosa e lenta perdita di una persona cara dovuta all'Alzheimer. Un disco da ascoltare senza barriere mentali, e pur non capendo una sola parola di islandese, lasciando che il messaggio arrivi in maniera esclusivamente sensoriale.
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