RICK SPRINGFIELD: SONGS FOR THE END OF THE WORLD
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04/11/2012Una vita passata sulle scene. Metà e seconda parte di carriera praticamente in sordina, lontano dai clamori degli esordi, ma indubbiamente sempre con qualcosa da dire. Non è da meno questo nuovo album che suona inversamente proporzionale all'età di Rick. Non che essere ultrasessantenni sia sinonimo di vecchiaia, anzi, ma ad una certa età ci si aspetta il più delle volte lavori si ispirazione, ma stilisticamente adagiati sugli allori. Invece l'artista australiano ci sorprende ancora una volta. 'Songs For The End Of The World' è un disco moderno, fresco, spudoratamente rock, ma anche assai melodico, ed a fine ascolto ti chiedi se sia stato un ventenne a comporlo. Questo perchè i brani sanno ruggire, graffiare ed ammaliare nello stesso momento e con pari intensità; sono tutti stilisticamente guitar oriented, difficile trovare passagi in cui non sia l'elettricità a farla da padrone, anche quando semi-ballad come "You And Me" ti portano via un pezzo di cuore. Sbarazzino e prorompente, prodotto in maniera funzionale ai contenuti, l'album è avvincente sul piano ritmico tanto quanto lo sono le linee vocali di Springfield; insieme formano l'essenza di questa colonna sonora scritta per la fine del mondo: titoli di coda che si prendono gioco di un ipotetico reset terrestre con l'ingenuità di chi crede di poter soprevvivere.
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