DRAW CARD: Modern Rivalry
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03/12/2010Questa band australiana che nel tentativo di essere originale coglie ispirazioni nel rock degli ultimi quindici anni, quindi dal post punk-rock al grunge, da accenni di rock melodico all'hard rock americano degli ultimi anni, e cerca di crearne un genere a sè. Obiettivo raggiunto? Non proprio. Il pericolo che incombeva era il cadere nella trappola di fare un variegato con mille gusti senza un'impronta precisa. Ecco, i Draw Card ci sono cascati. I brani proposti possono anche essere buoni, le melodie e la tecnica profuse sono pregevoli, ma se in un brano si sentono gli scheletri dei Pearl Jam, se in un altro troviamo System Of A Down, ed infine si vede Dave Grohl ballare su un pezzo che crede suo, il concetto di trappola è presto spiegato. Sembrano proprio incapaci di elevarsi a qualcosa di un attimo di più concreto, attaccarsi ad un filone e non fare la banderuola all'occorrenza. Ovvio che qualcosa di buono c'e', brani come l'opener “Waking Up“, oppure la titletrack molto Pearl Jam nelle strofe, troppo Nickelback nell'inciso, comunque tutto sommato un buon pezzo. Su “Radio“ emergono prepotenti i System Of A Dawn, i Foo Fighter su “The Sound“. In conclusione siamo di fronte ad un buon disco con discreti momenti, ma con un eccesso di clonazione dei loro idoli che non permette al prodotto di avere un filo conduttore.
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