SKW: ALTER EGO
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10/03/2005Chi se li ricorda gli SKW? Attivi con dedizione dall’89, ebbero il loro periodo d’oro fra il 1999 ed il 2000, fra il debut album e il secondo lavoro “Connection”, dove apparvero in un tributo ai Metallica e suonarono insieme a Jason Newsted ad un party di celebrazione per l’uscita di “S&M” dei quattro cavalieri. “Alter Ego” è il terzo disco sulla lunga distanza dei quattro milanesi e secondo la bio che lo accompagna dovrebbe sancire la ‘maturità compositiva’ ormai raggiunta dalla band; in verità, credo che questo lavoro sia piuttosto fiacco e poco incisivo, ma andiamo a vedere perché. L’opener “Monday D.C.” sembra uscire direttamente da un disco, pescate a caso, uscito quattro o cinque anni fa, quando il nu metal/crossover andava tanto in voga, e non sto parlando di nomi grossi e/o comunque validi quali potrebbero essere Korn, Amen, Adema, ma di una qualsiasi fotocopia sbiadita degli stessi. L’intro elettronica lascia presagire bene, ma appena il basilare e ultra abusato riff di chitarra ribassata fa capolino, la predisposizione all’ascolto ne viene già minata. E purtroppo non è un caso isolato; i sussulti veri e propri nel disco affogano nel miasma di banalità e di poca freschezza continuamente perpetrata dalla band, che le capacità tecniche pure le avrebbe. Si salvano a malapena un paio di brani (ad esempio “128”, che però ospita Tommy Massare degli Extrema, o “This Time”, nella quale il vocalist Marco duetta con una bella voce femminile), mentre il resto è, ahimè, un fiasco quasi totale. Ed è un vero peccato perché come ho detto, la band ha dalla sua esperienza e capacità tecniche, inficiate da idee alla rinfusa e canzoni davvero non sufficienti. “Alter Ego” probabilmente non sarebbe stato giudicato bene qualche anno fa, in pieno trend nu crossover; purtroppo non ci sono ripescaggi; peccato, speriamo che la prossima sia la volta buona.
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