SICK OF IT ALL: OUTTAKES FOR THE OUTCAST
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25/10/2005In attesa dell’uscita del loro nuovo studio album, previsto per il 2005, i Sick Of It All, storica band della scena hardcore newyorkese, hanno deciso di pubblicare una bella collection di inediti. La raccolta contiene b-side, cover (fra i gruppi coverizzati anche Misfits, Sham 69 e Husker Du), pezzi pubblicati su varie compilation ed anche un discutibile remix in versione hip-hop della hit “Just look around” ad opera degli House of Pain. La qualità dei pezzi proposti è indubbia, ed anzi ci si chiede come mai non siano mai stati pubblicati prima; probabilmente la risposta deriva da semplici esigenze di mercato, tuttavia vista la bellezza di alcuni brani si riesce a dare un senso ad un operazione che altrimenti si potrebbe definire esclusivamente commerciale, sebbene la definizione non calzi bene per un gruppo come i SOIA, che certo non hanno mai suonato per soldi e mai lo faranno. Il disco si apre con “I believe”, un pezzo recente (registrato nel 2000) e precedentemente disponibile solo su di un sampler della Fat Wreck, per poi procedere con “Stood for nothing”, facente parte della colonna sonora del film indipendente “Terror firmer”; seguono due b-sides “Borstal breakout” (cover degli Sham 69) e “Straight ahead”, estratte dal singolo “Scratch the surface” (1994). Il disco procede con una cover dei leggendari Misfits, un pezzo registrato durante le sessions di “Yours truly” (2000), due dalle sessions di “Call to arms”, di due anni precendente, e uno dalle sessions di “Built to last”, datato 1996; a seguire tre cover (Husker Du, The Last Resort e ancora Sham 69) incise per una compilation tributo alla musica Oi! (una sorta di street punk). Gli ultimi tre pezzi sono invece due traccia live registrate nel 2001 a S. Francisco e il già citato remix hip-hop, che a mio parere c’entra davvero poco col resto dei pezzi e in generale con la proposta musicale dei SOIA. In sostanza questa collection è un lavoro tutto sommato encomiabile, soprattutto se raffrontata a produzioni analoghe: il disco è composto di soli pezzi originali (eccettuato il remix finale), non di inutili remix o versioni alternative di hit già note. I pezzi che compongono questo lavoro erano prima pressoché introvabili, se non su singoli o compilation; dunque un gran bel regalo per i fan del gruppo. Data quindi la genuinità dell’operazione, che non ha (almeno apertamente) fini esclusivamente commerciali ma che è anzi complementare al resto della discografia della band, mi sento di promuoverla a pieni voti, sebbene per chi volesse avvicinarsi per la prima volta a queste leggende dell’hardcore questa non sia esattamente la release più adatta.
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