SHINING FURY: ANOTHER LIFE
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10/02/2006Ho aspettato con grande curiosità l’uscita di “Another Life”, secondo disco dei nostrani Shining Fury che animarono le mie speranze di una nuova realtà del power metal con l’album d’esordio “Last Sunrise”. Rispetto a due anni fa sono rimasti solamente l’ottimo singer Francesco Neretti (Athena) ed il fondatore Ross Lukather, ex drummer dei Death SS, rivoluzionando la line-up con una nuova coppia di axeman ed un nuovo bassista. C’è da dire che questi nuovi innesti nella formazione non hanno portato l’effetto desiderato, non certo per mancanza di capacità tecniche ma evidentemente questi Shining Fury hanno bisogno di lavorare ancora insieme. Nelle nove tracce di questo platter, escludendo la cover conclusiva, sono pochi i punti di forza ai quali aggrapparsi presentando un prodotto che non cattura, proseguendo la sua marcia verso la traccia conclusiva lasciando ben pochi ricordi di sé. A scuotere l’atmosfera ci pensano l’agguerrita titletrack, che ricorda molto i Labyrinth di “Return To Heaven Denied”, ed un episodio singolare come “Together”, brano apparentemente di classico Power Metal a doppia cassa dominato però da un refrain dolce e cadenzato che per linee vocali porta molti richiami al rock alternativo, su tutti mi viene spontaneo citare i Muse. Non a caso in questi episodi l’intero combo riesce ad offrire una prestazione tecnica di grande qualità, evidenziando il proprio valore e lasciandomi ben sperare nel loro domani. Anche brani come “Neither Words Nor Kisses” e l’indiavolato riffin’ di “Five Years Ago” mostrano segni di miglioramento ma non tali da alzare la media dell’intero album, che vede il suo momento più nero durante la prolissa “The Haunting”. A ricordarci i numeri degli Shining Fury c’è la cover “Highway Star” dei Deep Purple, palcoscenico per le qualità vocali di Francesco Neretti che non sfigura con la versione originale. Un mezzo passo falso questo “Another Life”, simbolo di grandi cambiamenti all’interno della band ma che evidenzia la necessità di lavorare ancora assieme per fornire un prodotto più convincente e per dimostrare che quanto di buono fatto con “Last Sunrise” non è andato perduto.
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