CONVOCATION/SHORES OF NULL: Latitudes Of Sorrow
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12/12/2025Cos’hanno in comune queste due band da spingere la Everlasting Spew a fargli incidere uno split? Tre cose: l’anno di nascita, cioè il 2013; il doom di base, venato di funeral e death per i Convocation e di gothic/melodic death per gli Shores Of Null; infine la trasposizione in musica della tristezza/dolore. La band romana continua a muoversi nel solco delle sonorità che ha amalgamato nel corso dei precedenti lavori; un mix di melodic death metal e gothic doom, potenza e struggimento, intarsi di chitarre malinconiche e graffianti suonate a velocità mai eccessive sulle quali si staglia l'ugola di Davide Straccione che si muove con semplicità disarmante tra growling profondo, screaming taglienti e clean vocals, rilucendo di teatralità ed imponenza tali da non fargli perdere forza evocativa ed intensità, qualità accompagnate dagli immancabili cori. Hanno persino spostato il songwriting verso sonorità dark rock che ci hanno ricordato gli End Of Green dell'album ‘Void Estate’ nella traccia "The Year Without Summer". Epici.
I Convocation rispetto ai lavori sulla lunga distanza hanno diminuito la parte funeral delle loro produzioni e le hanno private della presenza dei cori femminili a favore di un death/doom monolitico e granitico, vedi "Empty Room", al quale hanno aggiunto una maggiore componente horrorifica derivante dall'utilizzo dell'organo e da una voce catacombale; il tutto ammorbidito da alcuni passaggi melodici ("Abbandon’s Shadow"). Ciò ha appesantito ulteriormente il sound, aumentandone i punti di contatto con la one man band teutonica Doomed senza rendere i brani ridondanti nonostante la lunghezza. Sepolcrali.


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