ROYAL HUNT: PARADOX
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28/11/2005Dopo il successo riscontrato con 'Moving Target' del 1995, esce nel 1997 'Paradox' 4° album in studio dei danesi Royal Hunt. La critica si aspettava una conferma delle grandi doti compositive e tecniche della band già messe in mostra nell'uscita precedente, il gruppo non la deluderà: Paradox è uno stupendo esempio di power/progressive metal con chiare inflessioni sinfoniche totalemente incentrato sulla figura di Dio e del suo rapporto con l'uomo. Si parte subito con la breve 'The Awakening' che, oltre a stuzzicare l'ascoltatore con le sue atmosfere (richiamate più volte nei pezzi seguenti), fa da intro all'album ed alla seconda traccia 'River Of Pain'. Qui la band mette in luce subito l'ottimo utilizzo delle tastiere e la grande impronta vocale di D.C. Cooper, che si dimostra in ottima forma. A seguire troviamo 'Tearing Down The World', della quale si apprezzano gli arrangiamenti classicheggianti, e 'Message To God' che ha la velocità come chiave portante del brano, con un ritornello che si piazza subito in testa. Si rallenta con 'Long Way Home', una bellissima ballata con eleganti tastiere e chitarre, seguita subito da 'Time Will Tell' che spazia da ritmi da ballata a parti più veloci sfruttando anche ottimi cori femminili di accompagnamento. L'album si chiude con 'Silent Scream' e 'It's Over', tra di loro collegate, riuscendo a combinare alla perfezione rimandi alle sonorità delle tracce precedenti con arraggiamenti complessi e costanti cambiamenti di ritmo. Ci troviamo quindi di fronte ad un album complesso e molto ben realizzato che consacra in maniera definitiva i Royal Hunt nel panorama musicale, facendoli diventare un punto di riferimento nel genere. Tutto in questo album è curato in maniera maniacale, dalla stesura dei pezzi (tutti composti da Andersen) all'interpretazione vocale e di ogni singolo strumento. L'unica nota che posso riportare è che per godere in pieno di tutto ciò si consiglia l'ascolto del CD tutto in una volta, altrimenti si potrebbe perdere parte della "visione d'insieme" dei brani che fanno grande questo disco. Il risultato finale è uno dei migliori album della decade 1990/2000, che ogni progster dovrebbe avere. Da segnalare infine che questo si tratta dell'ultimo album dei Royal Hunt che avrà come vocalist il bravissimo D.C. Cooper (lascerà al band per dedicarsi ad altri progetti), che comunque verrà sostituito ottimamente da John West nei lavori successivi. Inoltre il presente disco è uscito in varie versioni, anche in digipack, contenenti bonus track e radio edit per arricchire ancor di più un lavoro già ottimo e per la gioia dei collezionisti.
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