NASTY TENDENCY: WILD AND NASTY
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04/08/2009La carica del Metallo nostrano viene guidata come al solito dalle armate della My Graveyard, da sempre attenta al panorama italico ed ai modi di inquadrarlo in quella che è la proposta internazionale. I Nasty Tendency trovano qui il loro posto: band dedita ad un Hard & Heavy ottantiano, in costante gioco di equilibri tra le mille influenze che ne ispirano il sound, il quartetto si muove bene, mostrando una buona conoscenza della scuola ma poca voglia di reinterpretarla. Bene o male che sia, infatti, siamo qui davanti ad un disco fatto di stilemi puri: voce al vetriolo, ritmiche che si avvicinano allo Street più melodico e chitarre taglienti ma mai eccessivamente violente, siamo in presenza di un buon fritto misto delle influenze dichiarate dalla band (da Doro agli W.A.S.P., passando per Mötley Crüe, Accept e compagnia cantante). I pezzi non si caratterizzano certo per originalità (e qui scatta il "bene o male che sia" di cui sopra): se si è in cerca di un disco piacevole, potente, non eccessivo, piuttosto prevedibile ma comunque molto godibile, allora 'Wild And Nasty' è un buon lavoro e lo si può caldamente consigliare; certo se si è in cerca di qualcosa di assolutamente originale, a parte il fatto che converrebbe cambiare genere, questo non è certo il disco più indicato. Come impressione generale si può dire che la band si muove bene, con una certa voglia di mostrare anche una tecnica che, visto il genere scelto, non sarebbe nemmeno fondamentale, ma non guasta mai; la parte poco convincente è la tendenza a ripetersi: già stiamo parlando di un genere tutt'altro che innovativo; se poi si va a perdere anche l'originalità dei pezzi, adottando scelte melodiche e ritmiche che si richiamano tra loro a distanza di un paio di tracce, il rischio è di svalutare un lavoro che, in realtà, male non è.
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