RONNIE ATKINS: One Shot
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12/03/2021Questo, pensandoci un attimo, è un disco che mette i brividi, perché trascende il mero aspetto musicale diventando un conscio e reale testamento, il lucido epitaffio di un artista, di un guerriero, consapevole di aver perso la sua battaglia contro un maledetto cancro incurabile che lo consumerà nei prossimi mesi, sottraendolo all'affetto dei suoi cari e dei suoi fan. È infatti questo, a malincuore, il destino che aspetterà il prode Ronnie Atkins, dopo una vita al servizio del rock, calcando le assi dei palchi alla guida dei grandi Pretty Maids. Il cantante però non perde la speranza, dandoci una grande lezione di vita, e ci fa quest'ultimo dono, un disco di energico rock melodico, classico nella struttura ma aggiornato al 2021 nei suoni (grazie al buon lavoro di Jacob Hansen al mix e di Chris Laney, produttore e strumentista il cui entusiasmo ha svolto un ruolo fondamentale nella realizzazione dell'album), puntellato sull'immediatezza dei refrain e cantato splendidamente dalla ruvida ugola di Ronnie, con testi semplici e spesso toccanti, che mostrano costantemente l'incredibile voglia di vivere del cantante e la ferma convinzione di non perdere un secondo del prezioso tempo che ancora gli verrà concesso. Si inizia con lo splendido refrain di "Real", sostenuto da tappeti di tastiere e chitarre, ed è subito un centro pieno, cosi come ottima è l'energica "Before The Rise Of An Empire", mentre si rivelano piacevoli l'anthemica e corale "One Shot", la melodica "Frequency Of Love" e la graffiante "Prophesize", tra le altre. Le restanti tracce non sono niente di sensazionale, ma si rivelano comunque piacevoli all'ascolto e ben composte (e con ospitate di gran livello, da Pontus Norgren a Kee Marcello), a tirare le fila di un bel lavoro, in cui il cantante ha trasposto in musica tutto quello che ultimamente aveva nel cuore. Forza Ronnie!!!
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