RHAPSODY OF FIRE: Legendary Years
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15/07/2017Raccolta autocelebrativa pubblicata dal combo triestino che racchiude i brani più in vista del periodo 1997-2002, quello in cui hanno realizzato le migliori performance a livello discografico. Di quella band l'unico elemento superstite è il tastierista Alex Staropoli, il quale negli ultimi tempi ha dovuto affrontare la fuoriuscita di colonne come Alex Holzwarth e soprattutto il frontman Fabio Lione, sostituito da Giacomo Voli (attualmente in forza anche nei Teodasia), selezione che non è stata accolta con particolare soddisfazione dai fans. E' chiaro che l'impatto vocale di Lione è difficilmente rimpiazzabile, sia da un punto di vista tecnico che come carisma ed esperienza, tuttavia Giacomo si comporta in maniera egregia nell'interpretazione dei brani storici tenendo come si suol dire botta nell'impietoso confronto con l'illustre predecessore dimostrando di avere buona estensione e altrettanta personalità ma evidentemente meno a suo agio nei momenti più soft e d'atmosfera. Nessuna considerazione da porre a livello strumentale: il sound è stato rinnovato e si presenta in linea con le produzioni moderne e i pezzi, dato che mantengono inalterata la loro struttura, non ne risentono anzi acquisiscono maggior vigore e maestosità, forse alcuni potrebbero preferire quel suono più schioccante degli originali. Possiamo considerare "Legendary Years" un'operazione in cui prevale nettamente l'aspetto commerciale, possiamo concepirla anche come un'occasione per prendere contatto con l'ugola di Giacomo in un contesto per lui particolare, nell'attesa di vederlo cimentarsi con nuovi brani magari più in linea con le proprie capacità.
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