GLASYA: Attarghan
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04/03/2022Dopo un esordio tutto sommato ben accolto tornano a farsi sentire circa tre anni dopo i Glasya, band lusitana in cui spicca la presenza di Eduarda Soeiro che ricorda molto le female vocals dall'impostazione lirica. Freschi di contratto con la Scarlet Records la band (in cui collabora anche Marco Pastorino già con i Temperance) si cimentano in un concept album basato sulle vicende di Attarghan, comandante dell'antica Persia che capeggiò la rivolta dei coloni. La prima cosa che salta all'orecchio è il tentativo, più che mai evidente, di creare qualcosa sul filo conduttore di Epica e soprattutto Nightwish (specie per le orchestrazioni di Davon Van Dave), quindi a livello di originalità non siamo certo al massimo e la vocalist si rifà sin troppo allo stile della ben più nota Tarja, brani quali "From Enemy To Hero" e "Way To Victory" possono tranquillamente attrarre i sostenitori delle band sopra citate mentre “From Enemy To Hero” sposta l'attenzione verso forme più goticheggianti, molto apprezzabile il suo flusso di melodia, purtroppo "Journey to Akhbar" presenta un coro arabeggiante condotto da Eduarda francamente assai fastidioso, si ha la sensazione che i ragazzi prendano anche spunto da pezzi di colonne sonore e dialoghi di film per fornire più consistenza alle quindici tracce (un po' troppe). Molto buona la produzione che maschera comunque una preoccupante carenza di idee, la notevole capacità tecnica fa raggiungere ai Glasya una valutazione tutto sommato intorno alla sufficienza ma ciò che preoccupa è l'elemento sinfonico davvero preponderante e che spesso determina soluzioni fin troppo prevedibili.
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