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RA'S DAWN: SCALES OF JUDGEMENT

data

26/09/2006
58


Genere: Power Metal
Etichetta: Metal Heaven
Anno: 2006

L’esordio discografico dei tedeschi Ra’s Dawn non è dei più felici, la band nata nel 2001 ha già due demo alle spalle e trova nella Metal Heaven e nel produttore Tommy Newton (che ha lavorato con Helloween, Victory, Ark e Conception, tra gli altri) la possibilità per fare il “salto che conta”. Purtroppo i contenuti di questo “Scales Of Judgement” si dimostrano poco avvincenti per via di soluzioni spesso forzate e prolisse che non aiutano nell’assimilazione del genere proposto che certo non dei più leggeri: al Power di chiara matrice tedesca troviamo in alternanza elementi Heavy e più sofisticate soluzioni Progressive. Una proposta non delle più orecchiabili che vede nella voce di Olaf Reimann la propria croce e delizia perché se da un lato il suo timbro di voce roco e la sua teatralità sono l'ideale per la proposta della band dall’altra parte ci si scontra con i suoi limiti tecnici dando l’impressione, in più di un occasione, persino di stonare. Ma non è tutto così male, sotto il profilo tecnico la band non ha nulla da eccepire ed azzecca il tiro con brani come l’opener “Forever”, il pezzo più Power di tutto il lotto con un ritornello gradevole ed un ottima prestazione della coppia di asce Schoppa/Schmitz in evidenza nel bel solo assieme al tastierista Nortresheuser, e con “Flame Of War”, dal curato songwriting che fonde sapientemente alla melodia la spigolosa coppia di chitarre per fare capolino in un refrain di classe. Questa traccia sarebbe perfetta se non scemasse in una parte centrale dedicata all’allegra e spensierata musica celtica, vero e proprio pugno in un occhio nei confronti del resto della canzone sul quale non rimane che riderci su. Le altre tracce dimostrano i limiti di questo gruppo come nell’orientaleggiante “Anubis” nella quale il cantato non trova elementi di spicco e la coppia di chitarre si insegue in si e no due riff per tutta la durata della canzone, poco meno di sette minuti. I due brani conclusivi nonostante risultino validi vengono seriamente danneggiati dalla prestazione di Reimann, che nelle parte melodica delle conclusiva “Exodus” sfiora i limiti del buon gusto. Un appello mancato per i Ra’s Dawn, la cui proposta non risulta nemmeno delle più malvagie ma che se vuole progredire nel folto mercato delle Power Metal band dovrà necessariamente cambiare qualcosa.

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