PRESIDENT EVIL: HELL IN A BOX
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03/02/2008L’inferno in una scatola, o meglio in un CD: questo è quanto ci vogliono proporre i tedeschi President Evil con la loro seconda uscita, dal titolo appunto ‘Hell In A Box’. Il quintetto teutonico continua l’opera cominciata qualche tempo fa con ‘The Trash ‘N’ Roll Asshole Show’, mettendo insieme un arsenale di tracce che vanno dal rock influenzato dai Motorhead fino ad un metal più movimentato, dove il tutto è reso ancora più vivace da un malcelato spirito punk. Il cantato di Johnny Holze si adatta molto bene alla ruvidezza del genere e pur non risultando particolarmente espressivo, riesce a caratterizzare ogni pezzo col proprio timbro poco raffinato. L’inizio con “Viva La Muerte” è stuzzicante, ma è con la title track che si può seriamente cominciare a muovere il culo, grazie ad un groove dalla forte anima rock che non può proprio lasciare indifferenti. I President Evil puntano tutto su brani concisi e dall’immediato impatto, ma si concedono anche un pezzo più articolato (“Bring Out You Dead”), in cui danno prova di sapere il fatto loro anche con un songwriting più ricco di particolari e meno impetuoso. Ovviamente è però più facile che in mente vi resti il brano successivo, “The Return Of The Speed Cowboys”, che fa del binomio sfrontatezza-velocità il proprio punto di forza, oppure la conclusiva “New Junk City”, composizione meno tirata, ma travolgente allo stesso modo. Un dischetto da far girare nello stereo senza porsi troppe domande, perché in fondo il rock imbastardito di questi President Evil non ha grandi pretese, se non quella di divertire e di far ballare un po’ di teste.
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