PINO SCOTTO: Codici Kappaò
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19/10/2013Dopo il successo di 'Buena suerte', l'ex voce dei Vanadium Pino Scotto torna con un doppio lavoro, 'Codici Kappaò' ed un cd live. Il primo è un concentrato di undici canzoni che vanno dal rock al blues, con tributi e cover di classici italiani con collaborazioni da Bennato a Cooper. 'CODICI KAPPAO'' Si parte con "Signora Del Voodoo", giusto per iniziare alla grande. Pezzo orecchiabile che rimbomba nella testa, testo tagliente ed incazzato in pieno Scotto Style. Scorrendo la tracklist arriva Bennato, e la sua "Meno Male Che Adesso Non C'è Nerone" con musica revisionata, rock'n'roll "ad hoc" di uno dei classici di Edoardo. Sulla stessa linea d'onda risuona "Codici Kappaò" che vi farà tenere il tempo e vi ritroverete a canticchiare il ritornello per ore ed ore. Il sound tende a cambiare con il pezzo numero quattro, "Festa & Croce", che dimostra ancora una volta che Scotto sa il fatto suo per quanto riguarda il cantato, dai pezzi rock n roll, ad un blues davvero ben riuscito con la collaborazione di Aida Cooper, ed un assolo a dir poco emozionante, il pezzo migliore dell'album. Un altro cambio di rotta con "Mayday" e "Pino…Occhio". Il primo è una ripresa di "Codici Kappaò", orecchie che rimbombano del solito rock orecchiabile dai testi semplici e diretti. Il secondo è il singolo che gira ancora su RockTv, la collaborazione con i Club Dogo, rap e rock, piacerà solo agli amanti di questo mix. L'unico tributo presente è "Angus Day", è la storia del leader degli AC/DC, e qui si alzano le mani, tributo che farebbe impazzire lo stesso Young. Per concludere questo disco troviamo altre due collaborazioni, "Business Trash" con la band The Fire, mentre "Funambolo Retrò" è cantata con i Modena City Ramblers, il sound resta il classico descritto in precedenza, testi taglienti e musica orecchiabile. 'LIVE...ROCK FOR BELIZE' 'Live… Rock For Belize', il secondo cd comprende tredici dei più grandi pezzi di Pino Scotto suonati live. Energia da vendere, e una folla che si smuove dalla prima nota suonata. Voce potente che non manca di commenti "polemici" su qualsiasi cosa dai "colleghi" a questa società che sprofonda sempre di più…dopotutto stiamo parlando di Scotto. Il sound rallenta solo dopo sei pezzi, "Che Figlio Di Maria" mostra un cambiamento ritmatico. A chiudere il concerto è una cover di Gary Moore, "Still Got The Blues", eseguita alla perfezione. Tutto sommato questo doppio disco è ben riuscito, chi ama Pino Scotto e i suoi testi senza peli sulla lingua, amerà anche questo lavoro. Le uniche pecche sono le troppe collaborazioni in 'Codici Kappaò', ma questa "stonatura" è bilanciata da un ottimo disco live.
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