PANPHAGE: Jord
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20/03/2018Terza ed ultima fatica in studio per la one-man band Panphage. L’aggettivo “ultimo” viene usato non a caso, visto che la realtà pare abbia cessato di esistere nel 2017 ed abbia pubblicato nel 2018 il capitolo conclusivo della sua storia. Attivo dal 2005, con una folta schiera di demo e tre album, Fjallbrandt ci ha regalato un album che si lascia in parte alle spalle le cupe distorsioni di Drengskapr, affacciandosi ad un black più dinamico ed epico nei toni. Seguendo idealmente le orme degli Arckanum, Panphage sciorina una quarantina di minuti scarsi di passioni nordiche, vento che soffia gelido, illuminandosi poi di un’alba rosso fuoco. Le cadenze minimali, la voce talvolta sussurrata e poi più graffiante, costruiscono un ideale crescendo di suoni che farà sussultare i più sensibili ascoltatori. Parliamo di una passione che si tramuta in mito, solennità e poi intensità interpretativa. Troviamo interessanti l’intreccio delle chitarre, componente più ricercata di una band che si mostra più attenta alle ambientazioni. Non è il virtuosismo ciò che Fjallbrandt cerca, ma è il sentimento e la capacità di trasportare l’ascoltatore tra terre lontane. In tal senso non possiamo che dirci soddisfatti, perché tra gemiti di sofferenza poi spiccano lapilli di magma che colorano e scaldano un paesaggio altrimenti artico. Il trasporto emotivo del full-length è innegabile, old school black metal che fa breccia nel cuore dell’ascoltatore, con brani che letteralmente ci innalzano in una spirale di pagani sentori. Chiaro che se andate bramando tecnica o novità, qui non ne troverete. Ma non è l’avanguardismo ciò che Panphage cercava, lasciandoci con un brivido di sentimenti lungo la schiena. Ci spiace leggere che il progetto abbia chiuso la sua attività, perché crediamo che proprio Jord sia l’acuto più alto di una carriera underground, a cui speriamo Fjallbrandt dia un seguito. Fiocchi di neve danzano lungo un crinale battuto dal vento, sciogliendosi poi un fiume di lava che traccia una via verso un oceano di pace...
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