PALLBEARER: FOUNDATIONS OF BURDEN
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18/11/2014I Pallbearer sono una band che sa esattamente quello che vuole: essere un'entità doom classica, ma non troppo. Sicchè 'Foundation Of Burden', nonostante sia il secondo album della band dell'Arkansas, si manifesta come un album dalla grande personalità, deciso nell'incedere, e con diverse frecce nella faretra che vengono scoccate con metodica precisione. Contanimato da sfumature psichedeliche e settantiane, da linee melodiche seducenti e dalla voce pulita quanto sibillina di...., il disco gioca in un continuo tira e molla tra sonorità magmatiche e sature, e la ricerca di melodie che planano libere sul fiume di lava che lento scorre tra le pieghe delle terra. L'equilibrio raggiunto è notevole, tant'è che l'album gode di una certa armonia di fondo che trasforma l'alienazione che si propaga tra i brani una greve, ma suadente malinconia. In pratica i Pallbearer rilasciano il proprio trademark senza inventare nulla, risultano personali pur essendo in larga parte derivativi, e sanno staccarsi dai dettami di genere con "Ashes", per abbracciare il mondo sonoro dei Neurosis ultima generazione. Inevitabilmente 'Foundation Of Burden' suona anche molto bluesy visto il legame con gli anni '70, un passo indietro all'incontrario rispetto agli esordio della band, più orientata verso il doom classico che non verso l'ordinario opposto attuale (vedi lo stoner e derivati). Fatto sta che il disco si assesta su livelli qualitativi superiori rispetto alla media, e per giunta lascia intravedere ampi margini di miglioramento e di progressioni nel senso letterale del termine.
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