PALACE: Binary Music
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11/12/2018Dopo esserci ripresi dal cambio di look netto del buon Michael Palace, polistrumentista svedese presente in quasi tutti gli ultimi progetti Frontiers (passando da una folta capigliatura, a completamente rasato), ci troviamo a recensire la sua seconda fatica che porta il suo nome dopo il debut di un paio di anni fa. Si nota subito fin dalla title track in apertura del disco un cambio di sound per i Palace, che passano da un classic melodic rock svedese del primo album a sonorità molto piu’ pop oriented che richiamano al genere tanto in voga a metà anni '80. I sintetizzatori si fanno molto sentire lungo tutto il disco a discapito delle fiammanti chitarre che, seppur ogni tanto sfornano dei buoni riff (e qui è tutto merito del buon Michael Palace a cui viene riconosciuta una dote melodica cristallina), sono molto meno presenti che sul debut. In sostanza abbiamo di fronte un buon album di musica pop con venature di rock melodico con dei pezzi importanti come “Tears of Gaia”, ”Promise Land”, ”Love Songs”, che consentono sicuramente all’artista in oggetto di andare ben oltre la sufficienza, ma di non aver saputo sfruttare in pieno la possibilità della Frontiers di arrivare al secondo disco in quanto suona un po' troppo scontato e privo di originalità.
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