OVERKILL: TAKING OVER
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23/05/2006Grossomodo sviluppato sulle stesse coordinate del suo illustre predecessore, anche il secondo album degli Overkill costituisce un esempio frastornante del valore della band nella seconda metà degli anni ottanta, quando cioè era il thrash a dettare legge e decine di trend dovevano ancora nascere. “Taking Over” è un metal martellante dal primo all’ultimo brano, pregno di una sregolatezza e una voglia di far casino che è fin troppo facile riassumere in un brano simbolo come “Wrecking Crew”: da questo punto di vista già la copertina, con quell’arsenale puntato verso l’osservatore, è emblematica. Nove brani che trasudano thrash ed energia, a cominciare da quei pezzi che col tempo sono diventati alcuni tra i grandi classici della band, e che sono stati eseguiti dal vivo in centinaia di concerti: “Use Your Head”, “Electro-Violence” solo per citarne un paio, ma anche “Powersurge” e “Fatal Is Swallowed”, con quei caratteristici ritmi arrembanti che ti fanno innamorare di Blitz e soci già al primo ascolto. Ma questi Overkill sono già capaci di andare oltre il semplice e grezzo thrash metal: se con il brano “Feel The Fire” dell’album omonimo avevano accarezzato un certo feeling epico, in quest’occasione, prima, in parte, con “Fear His Name” e poi soprattutto con “In Union We Stand”, hanno raggiunto la perfetta alchimia che ha consegnato alla storia il brano thrash anthemico per eccellenza: un refrain carico di pathos e fratellanza metallica come quello del brano di cui sopra non si vedrà mai più in tutto il thrash. Tanto di cappello dunque ad una band che è riuscita a bissare il successo del debutto con un altro eccellente album dedito al thrash metal più genuino e prorompente.
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