ORIGIN: ENTITY
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23/06/2011Tornano alla carica i maestri del technical brutal che tentano di bissare il successo di 'Anthitesis'. Fin dalle prime battute ci accorgiamo che la strada del vecchio album è rimasta parecchie miglia indietro, infatti dopo l'attacco ipertecnico e tagliente di "Expulsion Of Fury" ci accorgiamo che il ritmo rallenta, facendosi molto groove e meno tirato del solito; insomma, come la tradizione USA vuole. Il tempo di riprendersi dal cambio di tempo verso la fine, che si va con la brevissima "Purgatory", un po' meno interessante del brano precedente, e sicuramente corta in minutaggio. Ma questa è una caratteristica comune a tutta 'Entity': salvo eccezioni, la maggior parte dei brani non va oltre i due minuti. "Conceiving Death", con i suoi breackdown a là Suffocation e la sua violenza devastante è uno dei brani migliori fino a questo momento, ma basta arrivare a "Saliga", autentico capolavoro della band: lunga, articolata, potente, melodica, devastante. Certo, sempre meno tirata di quanto ci si aspetterebbe dagli statunitensi, ma l'abbiamo detto, questo disco non ha la sesta marcia. Bella anche "Committed", un autentico sclero musicale al quale i nostri si abbandonano allegramente tra dissonanze e qualche influsso moderno (Dillinger Escape Plan?), ma "Consequence Of Solution" è un altro capolvoro assoluto, duro, potente, direttamente dalla scuola americana più cazzuta (qualcuno ha nominato i primi Deicide?): tecnica, potenza, groove, attitudine. Bella anche la conclusiva "Evolution Of Extincion", pulita, potente e con qualche riferimento ai Death in alcuni fraseggi. Certo, sostanzialmente restano gli Origin di sempre, cioè tecnici, brutali, ma allo stesso tempo precisi, con la produzione pulitissima e pompata, però in questo album c'è una certa rivisitazione dell'old school floridiano, e pure qualche momento più moderno, però resta un lavoro inferiore al precedente. Non bastano tre-quattro brani, sia pure spettacolari, e una serie di micro-riempitivi a fare un discone.
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