MIND ODYSSEY: TIME TO CHANGE IT
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23/02/2009Dopo dieci anni di silenzio tornano anche i Mind Odyssey, band tedesca con all'attivo quattro buoni album usciti negli anni '90. E lo fanno con un titolo che rispecchia pienamente la proposta attuale. Non più heavy-power dalle venature timidamente progressive, ma con un heavy al passo coi tempi, con chitarre più distorte e un sound più smaccatamente elettro-industrial. La forma canzone è quella classica, mentre linee le vocali rappresentano il punto a favore di un lavoro che dimostra quanto cambiare non voglia dire per forza di cose migliorare. Si, "Time To Change It" è destinato a passare inosservato ed a finire negli scaffali dei mid-price entro poco tempo. Lì dove non mancano coraggio e personalità, manca la convinzione di quello che si sta suonando. Qualche spunto interessante lo si trova di sicuro, nonchè qualche buona canzone come la iper-melodica "Face In The Rain", ma la è la piattezza compositiva che tarpa le ali ad un disco che non decolla - quasi - mai. Sul fronte individuale Mario Le Mole si dimostra meno Halford dipendente rispetto al passato, per fortuna, e questo è un ulteriore passo in avanti, ma il solo fatto di avere Victor Smolsky in formazione come chitarra solista e non accorgersene è segno che davvero qualcosa non funziona come dovrebbe. Mai uno spunto rilevante, mai un assolo da ricordare. Solo un groviglio di riffoni già sentito e risentito che appesantisce l'ascolto e stanca dopo tre giri nel lettore. Tutto qua, quindi, niente da aggiungere se non che qualche stacco pseduo elettro rende l'ascolto ancora più irritante, e che le melodie in gioco avrebbero meritato un migliore impiego. Artwork dall'essenza ambientalista non male.
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