AUDREY: LOST IN PROMISES
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22/12/2013Un disco carico di emozioni quello partorito dagli Audrey, band che già si contraddistinse due anni fa attraverso un esordio sopra le righe intitolato 'The Missing Heartbeat Part 1'. Rispetto a quel disco 'Lost In Promises' punta molto sul suo carico di sentimenti, dalle forti tinte noir bene interpretate in sede vocale da Breg. Musicalmente potremmo parlare di un alternative rock ben fatto, dove il rock si fonde con semplicità a strutture che di tanto in tanto sconfinano in altri territori, dall’hardcore melodico a qualcosa di più heavy che non stona all’ascolto. Un lavoro assai vario insomma, frutto di una formazione mai prima d’ora così affiatata (diversi infatti i cambiamenti nella line-up dal 2007 a oggi), capace di inglobare lo stile e le idee di ogni membro e renderlo parte integrante del progetto. Il taglio americano della proposta è evidente: le canzoni sono curate nei minimi dettagli rendendole potenziali singoli radiofonici, come testimoniano la titletrack, “Live In A Jump” e "The Black Lodge” forse il brano più cupo dell’intero lotto. Ma come dicevamo a rendere intrigante questo “Lost In Promises” è sicuramente il suo mood: la malinconia pervade ogni canzone, così come la voglia di rivalsa e la speranza. Speranza in qualcosa di nuovo, in quella scintilla che la gran parte delle persone cerca nella vita di tutti i giorni, spesso non trovandola. Da qui l’interpretazione vocale - decisamente sopra le righe – dove linee melodiche di grande impatto vanno a scontrarsi con uno screamo che tanto piacerà a chi è cresciuto con questo tipo di musica. Poche le band in Italia che oggigiorno puntano ancora su questa tipologia di proposta, cosa anomala se si pensa a quanto sia ancora in auge altrove e quanto sia interessante se ben interpretata. Gli Audrey hanno dalla loro l’esperienza, un fattore importantissimo che ha dato punti bonus a un disco ben al di sopra della media in chiave alternative.
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