MECCA: 3
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20/11/2016Un ringraziamento speciale alla sempre più attenta e prolifica Melodic Rock Records che immette sul mercato il terzo capitolo di questo progetto che aveva visto un buco di nove anni tra il primo ( 2002) e il secondo ( 2011), usciti entrambi per Frontiers. L'omomimo album è stato un folgorante flash per il sottoscritto, lo reputo uno dei piu' grandiosi Aor album di tutti i tempi, seguito da un deciso passo indietro del suo successore. Tornando al presente, il talentuoso vocalist Joe Vana (già alla corte di Jim Peterick), introduce grosse novitá nella line-up, da rilevare la presenza del figlio Joey alle chitarre e il ritorno in pianta stabile dei due capisaldi dell'esordio, Shannon Forest e David Hungate, bassista in grado di rendere l'ultimo dei Toto un autentico masterpiece. Come molti potrebbero pensare il sound della band di Lukather dovrebbe essere il maggior punto di riferimento stilistico in seno all' album, la conferma arriverebbe puntuale nella delicata e di gran classe "Unknown", con il suo gioco di chitarre e un ritornello che arriva dritto dalle session di 'The Seventh One': grande Aor. Ma mi sento di consigliare questo disco a chi ha nel cuore gli Yes del periodo '90125' e gli Asia in quanto non emozionarsi, in questo senso, con "Take My Hand" e "Gone" (splendido il chorus arioso e corale) è impossibile. La voce di Vana è incredibilmente migliorata nel tempo (ricordiamo che nel debutto divideva il microfono con sua maestà Fergie Fredericksen), e una prova di forza devastante è data dalla proggeggiante "Cry" e dal favoloso lento "A Kiss On The Wind", un crescendo di emozioni e musica di altissima qualitá. Già, la qualitá è la priorita' di Joe, che se ne frega della ridottissima durata dell' album (33 minuti) a fronte di cinque anni di attesa. "Gone", dal sapore Westcoast, che cresce ad ogni ascolto e la conclusiva "Believe", straripante dimostrazione di arrangiamenti sopraffini, songwriting di livello assoluto ed emozione allo stato puro, sono il biglior biglietto di ritorno che questa band poteva offrirci, supportato anche da una produzione chiara e limpida, come non se ne sentono spesso. Sarebbe un peccato ignorarli, a patto che non ci facciano aspettare ancora così tanto per un nuovo capitolo.
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