MARYGOLD: One Light Year
data
25/01/2018Band veronese al secondo disco in studio, ma con tanti anni di carriera/gavetta sul groppone, con 'One Light Year' i Marygold confezionano un disco di buon livello, pregno di rimandi a Genesis e Marillion (e con qualche breve "omaggio" ai Pink Floyd che si intravede tra gli intermezzi di tastiera), in cui risulta evidente quanto sia maturata la vena compositiva del gruppo, oggi decisamente più dinamica e decisa, dove soprattutto le linee melodiche trovano il giusto incastro all'interno dei brani. Emerge anche una certa personalità tra i componenti del quintetto, segnale importante quando sul piano dell'ispirazione si traggono spunti da mostri sacri come quelli citati in precedenza. Per quanto concerne all'approccio stilistico, i Marygold mostrano di non amare molto gli intrecci strumentali, e si affidano ad una eleganza di fondo che fa da sponda ad un flusso compositivo dall'incedere continuo. Probabilmente, rappresenta anche il limite della band dato che il disco, per quanto ben strutturato, non punta mai oltre il dovuto in fatto di idee, stagnando sempre in territori più che sicuri dal primo all'ultimo secondo. Ulteriore appunto è rappresentato dalla voce di Guido Cavalieri: sicuramente personale con il suo spiccato grado di "nasalità", ma non molto incisivo quando i brani richiedono sfumature particolari e cambi di registro. Ad ogni modo, siamo convinti che la maturazione del quintetto non sia affatto compiuta, e che la strada intrapresa per migliorare ulteriormente sia quella giusta (anche perchè le potenzialità per farlo ci sono tutte). Intanto, 'One light Year' rappresenta un ottimo ritorno per una band che ha ancora qualcosa da dire.
Commenti