MACBETH: SUPERANGELIC HATE BRINGERS
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30/11/2007È dal 2005, anno di 'Malae Arts' che i Macbeth non facevano sentire qualcosa di nuovo. Attivi dal 1997 e nati sul binomio "la bella e la bestia" che ha fatto la fortuna dei Theatre Of Tragedy, finora la band milanese ci ha abituati a lavori di ottima produzione, basati su un sound che album dopo album si è evoluto con esiti molto positivi, rendendoli una delle realtà più interessanti e valide all’interno della scena metal italiana. Prima di pubblicare il nuovo lavoro, i nostri avevano già dato prova della loro ottima forma in occasione dell'Italian Legion Attack, dove hanno diviso il palco con gruppi del calibro di Domine e Vision Divine, entusiasmando il pubblico presente con una performance convincente. Ed ecco la loro nuova creatura, 'Superangelic Hate Bringers', album che segna una svolta nella carriera dei Macbeth ma senza per questo annullare quella che è la loro identità e che hanno costruito in questi anni lavorando sodo e intensamente. Per il nuovo lavoro la band ha puntato sull’incisività, presentando dieci pezzi aggressivi ed incisivi che fanno presa facilmente sull’ascoltatore, senza perdersi in composizioni complesse come accade a volte ad alcuni gruppi. E di questa scelta ne risente soprattutto il sound, che si fa più moderno, attuale e coinvolgente - dove si fa sentire chiaramente il richiamo ai Lacuna Coil – e che nulla nega del gothic metal di cui ne è esponente il combo milanese. Una decisione che forse può sembrare commerciale, ma la differenza sta nel fatto che la band non cade mai nella banalità, anzi, per quanto il lavoro può essere immediato la band non ha dimenticato la qualità e soprattutto la cura dei pezzi. La nuova evoluzione della band si esprime attraverso i riff potenti e accattivanti affidati alla chitarra di Max, l’ottima lavoro alla batteria di Fabrizio e l’alternanza female/male vocals che vede un Andreas diviso tra growl aggressivo e un cantato più melodico, dimostrando di saperci fare, e una Morena dalla voce melodica e grintosa allo stesso tempo. 'Superangelic Hate Bringers' è un album che va gustato dall’inizio alla fine, a partire da "Don’t Pretend" e "To My Falling Star", tra le migliori del disco, caratterizzate da refrain incisivi e dove il sound trova una delle sue migliori espressioni, per passare a "Without You" (di cui trovate il video nell'album), singolo apripista e pezzo che i fans ameranno dai primi agli ultimi secondi, alla bellissima "Don't Include Me In Your Dreams" passando per la strumentale "Veils" che anticipa la trascinante "H.A.T.E." fino ad arrivare a "Break The Circle" dall'intro elettronico e la conclusiva "(The World) In My Mind". Non c’è bisogno di dire altro, i Macbeth sono tornati e alla grande!
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