LOVE.MIGHT.KILL: Brace For Impact
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29/06/2011Band italo-tedesca creata dal batterista di Metalium e Firewind, Michael Ehré, dove non vi è traccia ispiratrice delle band di provenienza del soggetto, ma ci regala invece un ottimo album di melodic metal sulla scia dei Masterplan e Vanden Plas con molti richiami ai Sabbath dell'epoca di Tony Martin. Ma la scoperta e sorpresa più grande arrivano dal "nostro" Gianbattista Manenti che ci offre una prestazione pazzesca in ogni nota cantata. Ha una padronanza della voce che è da togliere il fiato, eccezionale come attitudine, fenomenale come range d'estensione. Inoltre ha anche il pregio di essere co-autore dei brani. Per rendere appieno l'idea della bravura di questo ragazzo basta ascoltare "Pretty Little Mess" in cui mette in mostra tutta la sua potenza; aggiungiamo che ha anche una perfetta dizione inglese (finalmente, è forse il primo italiano veramente con un attitudine d'esportazione), quindi il Manenti entra diretto nel gotha dei cantanti metal. Il disco in sè non dona nulla di nuovo, il genere è abbastanza statico e, paradossalmente, dà il meglio dove la melodia ha il sopravvento sul riff potente e cadenzato, bello, ma fine a se stesso. La sopracitata canzone e "We Are The Weak" sono un chiarissimo esempio di questo concetto, e se ci aggiungiamo la chiusura a doppia cassa di "Love Will Remain" e chiudiamo qui il disco, siamo al cospetto di un capolavoro. Peccato che gli album non siano composti da tre pezzi quindi almeno sette ne mancano all'appello. I filler di cui si fa menzione sono molto simili all'ultimo Jorn-Allen, "bello, ma non mi lascia nulla", tutto qui. Decisamente un'ottima band, rimandata però alla prossima prova. Ma che voce!
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